Home News Alla Pederzana di Castelvetro l’Oscar dei vini col “Cantolibero”

Alla Pederzana di Castelvetro l’Oscar dei vini col “Cantolibero”

L’azienda di Castelvetro scelta da Wine Spectator Sarà nuovamente premiata alla vigilia di Vinitaly

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Per il secondo anno consecutivo Wine Spectator, la “Bibbia” delle pubblicazioni a tema enologico, ha incoronato un lambrusco Grasparossa nell’Olimpo dei vini dalla migliore qualità nel mondo. Non solo, il Grasparossa in questione è stato inserito in un’altra prestigiosa classifica, stilata sempre dalla stessa rivista: la “25 dollars or less”, ossia, i vini frizzanti, in inglese sparkling, che sprigionano le caratteristiche più convincenti, mantenendosi a un prezzo sotto i 25 dollari.

 

Il lambrusco di cui si parla è il “Cantolibero” dell’annata 2015: un nome che evoca la leggiadria di una canzone di Lucio Battisti, ma che all’interno della bottiglia, racchiude una sinfonia di sensazioni incardinate sul gusto corposo del vitigno che cresce a perdita d’occhio sui colli di Castelvetro.

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Per il secondo anno consecutivo, la Tenuta Pederzana è stata selezionata da Wine Spectator. Quest’anno, poi, l’azienda ha compiuto un ulteriore salto di qualità. Dalla sezione “new entry” con cui era entrata a far parte del centinaio di big con il Grasparossa semisecco dell’annata 2008, ora la cantina di Francesco Gibellini si è conquistata un posto da titolare nella hit parade enologica che culmiinerà in un grande evento di gala alla vigilia di Vinitaly. «Se l’anno scorso ho voluto lanciare una provocazione, con un lambrusco dell’annata 2008 – racconta, entusiasta, Francesco Gibellini – Quest’anno è stata la pubblicazione stessa, Wine Spectator, a selezionare il Grasparossa protagonista con una richiesta specifica.

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La mia, lo scorso anno, è stata una scelta con un intento preciso: volevo dimostrare che il lambrusco rappresenta ben di più di un vino che duri sei mesi soltanto. L’annata 2008 aveva questo compito nelle mie intenzioni. Protagonista attuale, invece, è e sarà il “Cantolibero” 2015: un vino che ha una vendemmia quasi tardiva, verso il 20 ottobre, con vinificazione che include una macerazione sulle bucce di sei o sette giorni. È un vino pieno, tannico, che rimane dentro la vasca d’acciaio per un anno con le fecce fini, sulle quali io pratico il battonage ogni dieci giorni. Vale a dire, un procedimento per evitare che le fecce si depositino sul fondo. Questa procedura consente al vino di arrotondarsi, evolversi e preservarsi dalle ossidazioni. Così, se l’ossigeno viene a contatto con il vino, le fecce lo inglobano.

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È un frizzante, del quale ho fornito Wine Spectator di 24 bottiglie. Si tratta di un riconoscimento importantissimo».

 

La Tenuta Pederzana ha infatti aperto uno squarcio di notorietà nell’enologia mondiale: un cono di luce acceso sul lambrusco in un panorama internazionale in cui la concorrenza è molto agguerrita.

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«Questo riconoscimento rappresenta per noi una grande gioia – prosegue Gibellini – l’anno scorso eravamo in due aziende emiliane nella classifica dei primi cento. Quest’anno siamo in tre e questo rappresenta ulteriore motivo di orgoglio e di forza.

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Un risultato tanto positivo quanto inaspettato: quando l’anno scorso ci hanno comunicato questo riconoscimento pensavamo fosse un una tantum. Essere contattati per la seconda volta per noi è stato un trionfo, che verrà celebrato alla vigilia di Vinitaly, durante l’evento “Opera Wine”.

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( fonte gazzettadimodena )