E’ vero che ci sono persone più resistenti alle sbornie? E come si possono limitare gli effetti negativi degli alcolici?
Gli effetti negativi del consumo di alcolici non includono solo problemi di salute a lungo termine. Anche il mattino successivo ad una sbronza porta con sé strascichi ben riconoscibili: mal di testa, secchezza delle fauci, mancanza di concentrazione e irritabilità sono infatti conseguenze immediate della disidratazione causata dall’alcol, il cui effetto diuretico porta alla perdita di abbondanti quantità di liquidi. Non solo, essendo una ricca fonte di zuccheri l’alcol porta ad un aumento della produzione di insulina, con conseguente diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue.
L’effetto di una sbronza non è però lo stesso per tutte le persone. Alcuni individui sono meno predisposti agli effetti collaterali immediati del consumo di alcol, probabilmente perché sono meno sensibili alla disidratazione e agli effetti dell’acetaldeide, sostanza tossica prodotta dal fegato a partire dall’alcol. Viceversa, esistono delle situazioni in cui gli effetti immediati dell’alcol sono più significativi. E’ questo ad esempio il caso di chi possiede particolari varianti del gene che codifica per l’enzima che metabolizza l’acetaldeide. In loro presenza i livelli dell’enzima sono ridotti e gli effetti collaterali dell’accumulo di acetaldeide portano a sbronze dagli effetti più significativi. In altri casi, invece, la resistenza agli effetti dell’alcol può essere un segnale negativo dei danni già causati all’organismo. Infatti tanto maggiori sono le quantità di alcol processate dal corpo, tanto più aumenta la tolleranza ai suoi effetti a breve termine.
Ma quali sono le persone più sensibili agli effetti negativi dell’alcol? In cima alla lista ci sono le donne. La spiegazione più plausibile a questo fenomeno risiede nel fatto che l’organismo femminile è formato in proporzione da più grassi rispetto a quello maschile, che è invece più ricco di acqua. Dato che l’alcol è idrosolubile, il risultato è che le donne tendono ad essere più soggette agli effetti della sbronza. Sembra, poi, che anche l’età giochi un ruolo importante. Recenti studi hanno infatti dimostrato che con il passare degli anni si diventa più resistenti agli effetti dell’alcol, probabilmente perché un consumo prolungato svolge una sorta di effetto protettivo contro la sua azione. Tuttavia gli esperti non escludono che possa entrare in gioco anche la selezione naturale. In altre parole, può essere che solo chi riesce a sopportare il consumo eccessivo di alcol quando è giovane continui a farlo anche quando è più anziano.
D’altra parte, anche il tipo di alcolico consumato fa la differenza. In particolare, alcuni studi suggeriscono che le bevande frizzanti, come la birra, abbiano un effetto intossicante più rapido rispetto agli altri alcolici. Il solo fatto di bere vino diluito con acqua gasata sembra velocizzare il flusso di alcol nell’apparato digerente. Non è una leggenda nemmeno il fatto che gli alcolici più scuri siano quelli più pericolosi. Infatti le sostanze che conferiscono il colore, prodotte durante la fermentazione, possono peggiorare i sintomi del post-sbronza. Da questo punto di vista i prodotti economici potrebbero essere più pericolosi, perché i processi di distillazione cui sono sottoposti potrebbero eliminarne quantità inferiori. La birra, invece, potrebbe essere una scelta migliore rispetto al vino e ai superalcolici perché essendo più ricca di acqua rispetto fornisce al corpo più liquidi.
Il metodo migliore per evitare di avere a che fare con tutti queste minacce è evitare di esagerare con gli alcolici. Tuttavia, esistono diversi aneddoti sugli stratagemmi che aiutano a limitare i loro effetti collaterali. La regola più famosa è di sicuro quella di non mischiare alcolici diversi. Effettivamente i mix potrebbero portare ad aumentare l’assunzione dei prodotti collaterali della fermentazione che peggiorano i sintomi della sbronza. Tuttavia, non bisogna pensare che ciò significhi poter liberamente esagerare con il consumo della stessa bevanda. L’effetto finale dipenderà sempre dalle impurità ingerite e non da quali bevande provengono.
Fra gli altri consigli popolari contro la sbronza c’è quello di proteggere stomaco prima dell’assunzione di alcolici. Da questo punto di vista bisogna ammettere che i cibi rallentano l’assorbimento dell’alcol, ma solo se si tratta di grassi, che fanno sì che lo stomaco si svuoti più lentamente. Ciò non significa che non ci si ubriacherà, ma che lo si farà più lentamente e che si potrebbe avere a che fare con un dopo sbronza più leggero. Quando, invece, i danni sono già fatti si possono tamponare gli effetti collaterali bevendo molta acqua o, ancora meglio, un bicchiere di latte, che oltre a contrastare la disidratazione aiuta anche a riportare i livelli di zuccheri nella norma e a tamponare l’acidità che irrita lo stomaco. Attenzione, infine, all’uso di antidolorifici per contrastare il mal di testa da dopo sbronza: alcuni possono infiammare ulteriormente lo stomaco già irritato dall’alcol e, quindi, potrebbero peggiorare gli altri sintomi.
( Fonte salute24.ilsole24ore.com )
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