Comincia anche per noi la vendemmia 2015. Non chiedeteci oggi come sarà, perché siamo abituati a giudicare solo alla fine, quindi tra circa tre mesi: tanto dura la vendemmia da Planeta.
Dopo un mese di luglio caldo e asciutto, ma probabilmente meno estremo che altrove grazie alla brezza di mare, ed ora un agosto imprevedibile che ha riportato le temperature giù di molti gradi, da oggi ci immergiamo in questo lungo rituale fatto di grandi ma entusiasmanti fatiche che ci porta ogni anno a scrivere una storia sempre nuova. Una storia che racconta i climi, i terroirs, i profumi di sei Sicilie completamente diverse tra loro, dove la vendemmia cambia per vitigni, climi, epoche e durata della raccolta, intensità, colori, persone, e che per questo la rende una delle più lunghe dell’Isola.
Lavoreremo consumando sei vendemmie, per ognuna delle nostre sei cantine, per raccogliere le 26 diverse varietà – 16 rosse e 10 bianche – che danno vita alle 22 etichette Planeta. Cominciamo ad agosto a Menfi e a Sambuca di Sicilia, ad appena 35 metri sul livello del mare, dove oggi abbiamo iniziato la raccolta dello Chardonnay nei vigneti di Maroccoli, pigiando le prime uve e assaggiando i primi mosti. Finiremo a ottobre a Castiglione di Sicilia, sull’Etna, a quota 870 metri, dopo un intenso lavoro fatto attraverso Noto, Vittoria, Capo Milazzo, che coinvolgerà più di 100 persone su 370 ettari di vigneti.
Se quella dell’anno scorso per noi è stata una vendemmia speciale per due motivi – perché era la nostra ventesima e perché una fortunata congiuntura climatica ci ha regalato risultati davvero straordinari dal punto di vista qualitativo – quella di quest’anno, che appunto giudicheremo solo alla fine, ci rende già entusiasti almeno per una ragione: sarà la prima, infatti, che vedrà finalmente pronta e operativa la nostra nuova cantina di Capo Milazzo, nella tenuta La Baronia.
Per concludere il nostro viaggio nella viticultura siciliana, infatti, mancava il nord est dell’isola, luogo straordinario e dedicato alla viticoltura sin dal tempo dei Romani: con l’idea di valorizzare questo territorio e di tornare a produrre il Mamertino abbiamo dato vita a questo progetto, incontrando la Fondazione Lucifero, proprietaria di queste terre. Questa è la più piccola delle nostre aziende – 8 ettari di vigneto circondati da 20 ettari di oliveti secolari – ma è già piena di significati, di memoria e di idee. Quattro ettari di vigna sono produttivi nel rispetto del disciplinare della Doc Mamertino (60% di Nero d’Avola e 40% di Nocera) e con un modello di viticoltura in pieno equilibrio col territorio, che utilizza forme di allevamento tipiche delle zone marine, come l’alberello appoggiato, e senza irrigazione.
La nostra volontà è di introdurre in via sperimentale anche tre varietà reliquie: il Vitraruolo, la Lucignola e la Catanese Nera, che saranno oggetto di una lenta ricerca volta alla valorizzazione piena delle caratteristiche del territorio.
Ci auguriamo che questo progetto servirà anche a promuovere un recupero di interesse su una zona, come Capo Milazzo, che pochi conoscono ma che è impossibile non amare: dove c’erano solo sterpaglie e vigne abbandonate, ora ci sono le vigne costeggiate dai sentieri naturalistici e una cantina nuova, con vista sul mare.
Per raccontare il lungo lavoro dei mesi a venire, che rappresenta il momento più importante nella vita di ogni azienda vinicola, Planeta rinnova anche quest’anno l’appuntamento con il progetto Vedere Vendemmia: sul blog www.vederevendemmia.com raccoglieremo le nostre foto e i nostri video, costruendo mattina dopo mattina il diario della nostra vendemmia.
A fine vendemmia, sarà redatto il tradizionale report tecnico cura di Alessio Planeta.