L’agroalimentare italiano sta vivendo una fase di grande crescita sui mercati esteri. Lo confermano i dati del Monitor sui distretti agroalimentari presentato da Intesa Sanpaolo, che evidenza una crescita record dell’export anche nel primo trimestre di quest’anno, nonostante la parte finale di quel periodo fosse già stata condizionata dalla crisi Covid-19.
C’è tuttavia da dire che l’agroalimentare è stato sin da subito considerato attività essenziale e che l’emergenza ha cambiato le abitudini di consumo delle persone, che hanno prediletto i consumi in ambito domestico, ad incominciare proprio dal cibo, con l’effetto “accaparramento” che tutti ricordiamo. Il risultato è che dopo il record del 2019, quando le esportazioni hanno realizzato la cifra monstre di oltre 43 miliardi di euro (+3,7% rispetto all’anno precedente) e i distretti agro-alimentari hanno fatto ancora meglio (19 miliardi di euro di vendite all’estero, +4,4%), il 2020 è iniziato ancora meglio.
Nel primo trimestre del 2020 infatti i distretti agro-alimentari hanno realizzato in totale 5,1 miliardi di esportazioni, miglior trimestre invernale di sempre, corrispondente a un +9,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 (+8,1% la crescita complessivo dell’agro-alimentare italiano). Il tutto mentre i distretti non agro-alimentari, loro sì penalizzati dall’emergenza sanitaria, sono arretrati di circa 10 punti percentuali.