Home News Addio al viticoltore Graziano Specogna: portò i vini nel mondo

Addio al viticoltore Graziano Specogna: portò i vini nel mondo

Scomparso per un malore a Corno di Rosazzo a soli 59 anni Collavini: un grande innovatore. Nonino: amava il suo lavoro

 

ROSAZZO. “Il vino è la poesia della terra”. Le parole di Mario Soldati, scelte dalla famiglia Specogna per presentare la propria azienda vitivinicola a Corno di Rosazzo, raccontano di una famiglia di riferimento per la viticultura nazionale. Nel 2007 la scomparsa del fondatore Leonardo, ieri, inaspettata, a soli 59 anni, quella del figlio Graziano, da sempre motore propulsivo dell’azienda che ha sede sulle colline della Rocca Bernarda e che è seguita con la stessa passione dai figli Michele e Cristian.

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Era il lontano 1963 quando il padre di Graziano, Leonardo, originario di Montefosca di Pulfero, con i risparmi messi da parte lavorando in Svizzera, aveva comprato azienda e terreni sulle colline di Rocca Bernarda. Con Graziano era stata avviata la produzione vitivinicola e grazie alla sua lungimiranza i vini Specogna, rappresentativi del territorio dei Colli Orientali, erano usciti dal Friuli per farsi conoscere nel mondo. Negli anni Ottanta Graziano portava le sue produzioni sulle tavole dei migliori ristoranti di Venezia.

«In anni recenti – ricorda il sindaco di Corno di Rosazzo Daniele Moschioni – il Pignolo di Specogna, assaggiato in Toscana, aveva fatto arrivare, nel 2011, tra le colline di Corno di Rosazzo il console degli Stati Uniti Carol Perez». Un malore improvviso nella notte se lo è portato via, facendo rientrare da Londra il figlio Michele che si trovava per un breve soggiorno con la famiglia per promuovere i vini nella capitale inglese. Cavaliere emerito della Repubblica nel 1995, era stato primo presidente del Gruppo Viticultori di Corno di Rosazzo nel 1983, presidente della Fiera dei Vini dal 1985 al 1989 e fondatore dell’Enoteca comunale.

Con Manlio Collavini, Graziano si era fatto promotore di molteplici iniziative sul territorio, tra cui la sottotitolazione di tutte le vie del Comune di Corno di Rosazzo con i nomi dei vini del mondo, portando Corno ad essere il primo comune enoico d’Italia e fu proprio il suo paese, su sua proposta, a divenire uno dei primi comuni iscritti all’Associazione Nazionale delle Città del Vino. «Era vero, aveva la forza e la voglia di fare – ricorda Collavini – inoltre era un uomo di grande equilibrio che da sempre lavorava per dare visibilità al territorio, rappresentato oggi da 27 produttori. Credeva nell’identificazione del suo comune con la produzione vitivinicola locale e lavorava con uno spirito di innovazione».

Impegnato anche nel sociale, nello sport e nella cultura, Graziano Specogna era stato amministratore del Comune di Corno di Rosazzo, ricoprendo il ruolo di assessore dall’85 al ’90 con il sindaco Stefano Mauro. Loris Basso, attuale assessore e già sindaco di Corno di Rosazzo, ricorda l’esperienza comune, la sua generosità e la sua apertura: «Bisogna avere sempre la mano aperta per dare, mi ricordava spesso Graziano, solo così si potrà ricevere».

 

«In Graziano c’era tutto l’amore per la propria terra e per le proprie radici espresso attraverso il lavoro di vignaiolo, tanto da diventare un punto di riferimento per la viticultura dei Colli Orientali in Italia e all’estero», secondo Giannola Nonino che aggiunge: «Era solare e disponibile, un grande appassionato del proprio

 

lavoro, e questa passione l’ha saputa trasmettere ai figli con cui lavoriamo da decenni anche per la produzione della grappa, dalle vinacce Specogna». La veglia di preghiera si terrà oggi alle 19 a Corno di Rosazzo; i funerali domani, alle 17.30 nella chiesa parrocchiale.

 

 

 

( Fonte Messaggeroveneto )