Piove sul bagnato in casa del Gambero Rosso. Come se non bastassero le difficolt economiche, aggravate dal mistero su i veri proprietari, arriva una tegola di quelle davvero pesanti perch capace di distruggere la credibilit della intera azienda.
Ecco i fatti: il 24 settembre 2004 nel corso di una trasmissione di Report dal titolo in vino veritas il giornalista Sandro Sangiorgi denunciava il fatto che gli editori della guida dei vini del Gambero Rosso (cio leditore della rivista G.R.H. S.p.A. e Slow Food editore S.p.A.) avevano imposto che nella guida comparisse un vino che alla degustazione era risultato insufficiente. Tutto questo perch il produttore di quel vino era buon inserzionista. Insomma la presenza nella prestigiosa guida guadagnata non con la qualit del vino (giudicato dal curatore della guida insufficiente) ma grazie ai soldi investiti su i mezzi della casa editrice.
Sandro Sangiorgi allepoca dei fatti era il curatore della guida e a seguito della imposizione dei suoi editori se ne and sbattendo la porta e denunciando laccaduto. Sempre nel corso della stessa trasmissione Daniele Cernilli, informato della denuncia di Sangiorgi disse : se lui questo lo afferma pubblicamente lo querelo.
Cernilli uomo di parola e puntualmente Sandro Sangiorgi si vide querelato dalla G.R.H. societ editrice del Gambero Rosso e da Slow Food editore S.p.A. coeditore della guida dei vini. I querelanti chiedevano oltretutto al giudice di condannare Sangiorgi a pagare 500.000 euro per i danni subiti a seguito delle dichiarazioni diffamatorie.
Il 15 ottobre del 2008 il giudice che aveva in carico la causa ha depositato la sentenza che fa cadere sulla reputazione del Gambero Rosso e di Slow Food Editore un macigno molto pesante. Il giudice nella sua sentenza dichiara che listruttoria ha dimostrato la veridicit di quanto denunciato da Sangiorgi. In particolare il giudice scrive: Le dichiarazioni rilasciate da Sangiorgi nel contesto dellintervista televisiva ..risultano corrispondenti ai fatti storici come dimostrati in giudizio.
Quindi a parere del giudice storicamente provato che un vino giudicato insufficiente alla degustazione si guadagnato la presenza nella guida per i soldi spesi in pubblicit dal produttore.
Difficile immaginare un epilogo pi negativo e imbarazzante per gli editori della famosa guida.
Va detto, per onore di cronaca, che gli editori della guida hanno proposto appello contro la sentenza. Dovremo quindi aspettare altri anni per avere una sentenza definitiva. Questo vuol dire che le cortine fumogene attorno allo storico mensile e ai suoi editori si infittiscono e si allargano. Allattesa per conoscere i veri proprietari si aggiunge unaltra lunga attesa per il giudizio definitivo sulla onorabilit degli editori.
C davvero il rischio che in queste fitte nebbie il nuovo condottiero, chiunque esso sia, possa faticare davvero molto a trovare la strada della salvezza.
Intanto chi lavora dentro il bastimento sembra non accorgersi di nulla. E di pochi giorni fa questa esilarante affermazione di Carlo Ottaviano, recente acquisto della scuderia di Cernilli : il Gambero non vuole abdicare al ruolo avuto finora, n daltro canto allorizzonte c qualcuno che ha la stessa autorit morale, competenza e professionalit per occupare i nostri spazi.
Che dire. In certe circostanze lorizzonte percepito si accorcia inevitabilmente e il senso della realt tende a scomparire. La storia di Sandro Sangiorgi e la relativa sentenza dovrebbero forse consigliare maggior prudenza nel tagliare giudizi su autorit morale, competenza e professionalit.
( Gaetano Manti
gaetano.manti@ilmiocastello.it )
P.S. ) Una lettura a tema al link:
http://www.winesurf.it/index.php?file=onenews&form_id_notizia=450
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