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A cena come i Nobel

Stesso menù, stessi vini e perfino la medesima argenteria (ma non per forza gli stessi commensali). Ecco come si prenota (a Stoccolma) la cena di gala più ambita del mondo

 

 

Per chi non riesce proprio a rassegnarsi a non essere tra gli invitati alla cena di gala del premio, ecco l’indirizzo giusto per rimediare: lo Stadshuskällaren, il ristorante che su ordinazione, dal 1901 ad oggi, prepara tutti i menu protagonisti dell’evento più mondano di Svezia. E per assaggiarli non serve neanche l’abito da sera.

 

I nomi dei vincitori sono stati appena svelati, ma a Stoccolma i preparativi per la cena di gala del Nobel fervono da un bel po’. Si tiene ogni anno il 10 dicembre, nei saloni del Municipio, tra gli edifici più suggestivi della città. È qui che, dopo la premiazione, 1300 selezionatissimi invitati tra membri della famiglia reale, capi di Stato e ovviamente i premiati, si danno appuntamento per un festa curata per mesi e nei minimi dettagli. Tutti rigorosamente ancora top secret, a partire dal menu: è il grande protagonista dell’evento più mondano e atteso di Svezia.

 

D’altronde è una regola ferrea: i preparativi cominciano a settembre di ogni anno, quando tre proposte di menu diversi di altrettanti chef passano al vaglio della Fondazione del Nobel. Dopo la scelta, i piatti devono rimanere assolutamente segreti fino alla stessa sera del dieci dicembre.

 

Nel frattempo per sapere che sapore ha una cena da Nobel basta fare un salto allo Stadshuskällaren. È uno storico ristorante nel cuore di Stoccolma, proprio lì di fianco al municipio, dove si possono assaggiare tutte ma proprio tutte le cene del Nobel – dal 1901 al 2012 – servite persino negli stessi piatti di ceramica finissima. Basta prenotare in tempo l’annata preferita, essere minimo in dieci e scegliere il pacchetto completo con o senza vino (rispettivamente da 170 o 150 euro).

 

Proprio l’anno scorso, per il banchetto 2012, Andreas Hedlund, chef svedese che si occupa di tutti i menu del locale, è stato selezionato dalla Fondazione del Nobel e per l’occasione ha preparato una cena in linea con la sua cucina: tradizionale rivisitata in chiave moderna.

 

Un’entrée al salmone, un piatto principale a base di fagiano e una trilogia di ciliegie ricoperte di mascarpone al pistacchio e sorbetto di amarena come dessert. Tre portate, così come impone l’etichetta (il numero di piatti è diminuito dopo la Seconda Guerra Mondiale, mentre dalle tavole dei Nobel scompariva anche la costosissima zuppa di tartaruga), accompagnate da champagne e vini francesi (per sbirciare tra i menu basta cliccare qui). Totale bottiglie stappate? Mille, tra aperitivo e dessert, meticolosamente servite da 70 sommelier (i camerieri per ogni cena sono invece 190).

 

Il tutto da rivivere allo Stadshuskällaren. Sebbene non sia d’obbligo l’abito da sera, al tavolo non ci siano sempre capi di Stato o scienziati di fama e di sicuro c’è qualche cameriere in meno, l’esperienza allo ristorante resta un must per gli stessi svedesi. Lo Stadshuskällaren è un locale storico e da pochissimo è stato completamente rinnovato sia nel design che nella cucina, per mano proprio di Andreas Hedlund, uno di protagonisti della nouvelle vague culinaria in Svezia. Oltre a preparare cene da Nobel si è fatto notare per i suoi piatti a chilometro zero: il menu del ristorante infatti varia di giorno in giorno oltre che di stagione in stagione e ormai è diventato tra i ritrovi cool della cucina svedese, che comincia a fare proseliti anche a livello internazionale. I

 

n Svezia si moltiplicano infatti ristoranti stellati con concept innovativi e, appena concluso a Göteborg il World Food travel Summit (il congresso dedicato al turismo enogastronomico), Stoccolma si prepara ad accogliere (dal 7 al 10 novembre) Mitt kök: una fiera tutta dedicata alle nuove tendenze enogastronomiche scandinave.

 

 

INFORMAZIONI:

Premio Nobel: www.nobelprize.org

Stadshuskällaren: www.stadshuskallarensthlm.se

 

 

IL MENU DEL 2012

Salmerino alpino marinato, terrina di cavolfiori, caviale di Bleak roe e maionese all’aneto.

Fagiano ai finferli con pere, verdure di stagione, purea di patate norvegesi con gravy (il gravy è un fantastico brodo che si ricava dal succo di cottura della carne, praticamente il grasso che si deposita nella teglia) al vino rosso. 
Trilogia di ciliegie ricoperte da mascarpone al pistacchio e sorbetto di ciliegie nere.

 

 

( Fonte www.vanityfair.it )

Roberto Gatti

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali: » Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente ); >>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino >>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest >>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge ed ai maggiori concorsi italiani.

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Roberto Gatti

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