Altissima, anche quest’anno, la qualità di vini partecipanti. I premiati, in particolare, hanno ottenuto punteggi superiori agli 87 punti. Nel medagliere, 11 cantine trentine, 3 altoatesine, 1 valdostana e 2 tedesche. In particolare, 14 sono produzioni 2020, 2 del 2019 e 1 del 2018.
Si è svolta ieri sera, venerdì 30 luglio, la premiazione della 18° edizione Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau, in concomitanza con la 34° edizione della rassegna Müller Thurgau: Vino di Montagna, organizzata dal Comitato Mostra Valle di Cembra con il supporto di Trentino Marketing e il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest.
A condurre l’appuntamento, presso il nuovo spazio Fuori di Taste a Cembra, il poliedrico presentatore televisivo, nonché anima del programma radiofondico Decanter, Federico Quaranta – particolarmente felice ed emozionato perché al suo primo incontro pubblico dall’arrivo del Covid – insieme alla Donna del Vino e Sommelier professionista Rosaria Benedetti, che ha accompagnato per mano gli spettatori alla scoperta delle caratteristiche dei vini premiati. Nella prima batteria ci si è soffermati in particolare sull’analisi visiva, nella seconda si è esplorato il mondo dei profumi, mentre nella terza ci si è concentrati sul sapore. Ogni gruppo di vini è stato inoltre proposto in abbinamento a diverse tipologie di finger food realizzate da Guglielmo Baron, allievo dello stellato Alessandro Gilmozzi e oggi alla guida del nuovo ristorante Ca’ dei Volti di Cembra.
La volontà era quella di raccontare come il corretto abbinamento di un vino a tavola possa cambiare la percezione di qualità e valore dello stesso e dimostrare la grande versatilità di un prodotto come il Müller Thurgau, che è molto più di un vino da aperitivo come molto spesso viene percepito ma, anzi, si riesce a sposare benissimo con la cucina più attuale, ricercata, fine ed elegante. “La perfezione – ha commentato Federico Quaranta – non è quando il cuoco è bravissimo o il vignaiolo è eccelso, ma quando il matrimonio tra cibo e vino, come in questo caso, è indovinato e riesce a valorizzare entrambi gli elementi”.